5 Ottobre 2024
Delle diverse età della vita dell’uomo l’adolescenza è quella più pericolosa, misteriosa e turbolenta, crocevia di tutti i possibili esiti e percorsi della soggettività umana.
Lo sconvolgimento economico prodotto dal rimaneggiamento puberale, sia psichico che corporeo, responsabile di modificazioni strutturali fondamentali e di una disorganizzazione degli equilibri precedenti, mette in crisi gli investimenti, i compromessi sintomatici ed anche alcune delle formazioni reattive compiute durante la latenza.
Il futuro di questo, che nel contingente si può configurare come un cambiamento catastrofico, dipenderà in larga parte dal valore funzionale dell’equipaggiamento precedente e dal contributo e dal sostegno che sarà in grado di fornire l’ambiente familiare. Alcune storie cliniche serviranno ad illustrare il difficile percorso verso la soggettivazione di adolescenti “colonizzati” da oggetti primari intrusivi, ostruenti o mortiferi la cui traccia ostacola la possibilità di rappresentare sé stessi a sé stessi, rendendo il passaggio adolescenziale troppo minaccioso e dirompente perché la psiche lo possa contenere e trasformare. Allo stesso tempo vedremo come alcune messe in atto possano contenere non soltanto pulsioni temibilmente anticonservative, ma anche una spinta evolutiva che non può ancora né divenire, né rappresentarsi: azioni che sembrano voler parlare, che sembrano in cerca di qualcuno che ne sappia leggere la valenza comunicativa, lo sforzo teso a dare forma all’informe.