CLINICA PSICOANALITICA E DIAGNOSI PSICODINAMICA. Il processo diagnostico per una psicoterapia “su misura”

Elia Klee  Il seminario di studio si propone di approfondire il tema della diagnosi in psicoanalisi, e quindi della diagnosi psicodinamica, andando oltre la diagnosi descrittiva, per arrivare a comprendere il paziente nella sua specificità e singolarità individuale.

Diagnosi descrittiva e diagnosi psicoanalitica presentano notevoli differenze e qualche punto di contatto. Il punto di contatto più importante per la clinica riguarda naturalmente la comprensione del paziente.

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Questioni teoriche e tecniche nel trattamento delle patologie narcisistiche

Ferruta de chirico  La concettualizzazione del narcisismo ha risentito di una dimensione spaziale e non anche temporale: Freud parla del muro che il narcisista oppone all’investimento oggettuale: “possiamo tutt’al più gettare uno sguardo curioso al di sopra del muro per spiare che cosa avvenga al di là.

I nostri metodi tecnici devono quindi essere sostituiti con altri; non sappiamo ancora se una simile sostituzione ci riuscirà” (Freud 1915-1917).Il concetto di narcisismo comprende le vicissitudini dei conflitti tra soggetto e oggetto: l’oggetto, che pure è lo scopo delle soddisfazioni dell’Es, in effetti per il soggetto è sempre causa di squilibrio.

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Senso di colpa e responsabilità in psicoanalisi. Seminari di supervisione clinico/teorici

Il ciclo di seminari clinico/teorici avrà come obiettivo quello di approfondire e sviluppare, attraverso la discussione di materiale clinico, i temi della colpa e della responsabilità.

Si cercherà di vedere come il sentimento di colpa si articoli e si colleghi a quelli di preoccupazione di responsabilità.

Innanzi tutto va ricordato come il sentimento di colpa inconscio non si presenti come colpa, la persona si sente piuttosto malata. Al contrario se il sentimento di colpa è cosciente, viene essenzialmente provato come angoscia di colpa.

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Il lavoro di ascolto nella seduta analitica. Seminari di supervisione clinico/teorici

Freud, nel 1917, affermava che “La psicoanalisi come scienza è caratterizzata non dalla materia che tratta, ma dalla tecnica con la quale opera” (Introduzione alla psicoanalisi, OSF 8, pag. 542).

Si potrebbe dunque proseguire dicendo che in quanto pratica ha meno a che fare con la teoria che enuncia di quanto non abbia a che fare con il materiale su cui lavora, e qui si pone lo scarto tra teoria e pratica, esperienza e metodo.

La natura profonda della pratica deriva dall’osservazione, ma in particolare dall’ascolto che ha luogo in questa osservazione.

Si tratta di un’osservazione che, lungi dal ricercare la conferma di verità prestabilite, si poggia al contrario sulla fragilità intrinseca a queste verità. Un’osservazione dunque in cui ogni certezza preliminare sarebbe a priori invalidabile, messa in dubbio e sottomessa ad interrogativi.

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