“DA UNA STANZA ALL’ALTRA” Ipotesi per una contaminazione generativa tra l’analisi degli adulti, quella dei bambini e degli adolescenti

molinari immagine  La giornata di studio ha come tema di riflessione la psicoterapia del bambino e dell’adolescente confrontata con il lavoro clinico con l’adulto. Le domande che propone Elena Molinari sono le seguenti: “Esiste una specificità nello sviluppo del processo d’analisi infantile rispetto a quella con l’adulto? L’analista che pratica l’analisi sia con i bambini che con gli adulti compie operazioni mentali isomorfe?”.

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“LE PAROLE DEL CORPO” L’ascolto del corpo nella psicoterapia analitica

Omodei Zorini immagine  La giornata di studio avrà come tema di riflessione l’introduzione nel discorso analitico del corpo come parte reale e partecipativa del processo di analisi. Nell’esperienza della psicoterapia si rileva spesso la presenza reale del corpo come espressione e linguaggio dei contenuti psichici. Spesso la possibilità di comprensione del paziente e la richiesta da parte di questi di essere capito va al di là delle parole, tende ad un livello più profondo, livello che si può definire corporeo.

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PSICOTERAPIA DEL DISTURBO BORDERLINE Alla ricerca del rapporto con un oggetto che non imprigiona e che non abbandona

Ferruta Calder  La giornata di studio intende affrontare la questione borderline che, nonostante le descrizioni accurate, le analisi profonde, l’affinamento della tecnica, continua a presentarsi come sfuggente: qualcosa di inafferrabile la caratterizza, sembra che non sia mai possibile venirne a capo con una teorizzazione e una tecnica soddisfacenti.Le caratteristiche di instabilità e di diffusione dell’identità che connotano questa patologia sembrano contaminare anche la teoria e la tecnica.

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La cura analitica: tra empatia e auto-empatia. Seminari di supervisione clinico/teorici

Il termine di empatia ha assunto nella letteratura psicoanalitica contemporanea un posto importante. La nozione, d’altra parte, non ha una specificità metapsicologica, quando Freud utilizzava il termine tedesco Einfühlung, utilizzava un termine ereditato dall’estetica tedesca. Indica innanzi tutto uno strumento/modo di conoscenza dell’altro, al cui interno l’affetto ha un posto particolare. Questo concetto viene messo in primo piano nei lavori di Kohut, in reazione agli eccessi dell’ego psychology e all’analisi considerata come processo che si basa solo sull’analisi delle difese, e nella letteratura anglosassone, parallelamente agli sviluppi teorici sul controtransfert e l’identificazione proiettiva che mirano ad una nuova comprensione del processo analitico, differenziandosi in certo qual modo dal cammino freudiano classico considerato “troppo razionale”  e dall’approccio solipsista al funzionamento mentale dell’analizzando.

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